Si parte dalla località Curtagliella (785 m s.l.m.), nelle vicinanze della Casermetta Forestale di Cinquefrondi, sulla strada provinciale 5 (ex SS 281) in direzione Piani della Limina.
Il cammino a piedi prende inizio nel punto in cui la strada provinciale si dirama, in salita, sulla destra, di fronte alla pineta del monte Sciofì (828 m s.l.m.). Una carreggiabile,ormai in disuso, costituisce l'attacco del sentiero.
Lasciando alle spalle la vista delle Serre e seguendo la segnaletica bianco-rossa, si intercetta la carregiabile che congiunge S.rra Cantoni con Colaiero, e dopo un breve tratto in piano, sulla destra inizia il sentiero evero e proprio.
L'escursione si articola lungo una vecchia pista utilizzata per il pascolo delle greggi e, in alcuni tratti, ammodernata per consentire l'accesso agli acqedotti dei comuni di Polistena San Giorgio Morgeto.
Si possono trovare diverse sorgenti di acqua potabile lungo il sentiero, diversi punti panoramici e qualche masseria.
Verso il termine del percorso, subito dopo la caratteristica fontanina Canalaci (703 m s.l.m.), quasi alle porte del comune di San Giorgio Morgeto, si incrocia un altro sentiero che, salendo ripido per mezzo di un'antichissima via lastricata in pietra, vero il monte Cappellano (910 m s.l.m.), conduce alla fontana Zappino (803 m s.l.m.), in località Stallette, aprendosi alle molteplici possibilità di escursioni che prendono il via nella cosiddetta del Passo del Mercante.
Tra la natura
Il sentiero proposto ha inizio nella fascia altimetrica corrispondente alle aree di alternanza di leccete (Quercus ilex) e faggete (Fagus silvatica) e collega, a metà quota, fra esemplari di conifere, castagni (Castanea sativa) e delle localizzate querce castagnare (Quercus virgiliana), i territori degli adiacenti Polistena e San Giorgio Morgeto.
In alternanza alle specie dominanti ad alto fusto troviamo, specialmente nella parte alta del sentiero, l'agrifofoglio (Ilex aquifolium) e gli altrettanti spinosi cespugli di pungitopo (Ruscus aculeatus). In questo ambiente troviamo intricati grovigli di vitalba (Clematis vitalba), edera (Hedera helix) e richhi rovi di more (Rubus ulmifolius) su tappeti di fragoline di bosco (Fragaria vesca).
Il sentiero, inoltre, è caratterizzato dallo scorrere di diversi ruscelletti fino al limite costituito dal torrente Andriga, in cui è possibile ammirare piccoli esemplari di trota fario (Salmo trutta fario). In effetti tutta questa area è cosparsa da acqutrini che conservano preziosi habitat umidi.
E' possibile inoltre osservare scene di caccia in cui i rapaci si gettano in picchiata su piccole prede. Fra le specie più diffuse di rapaci, ricordiamo il falco pellegrino (Falco peregrinus) noto per la sua tecnica di caccia e per la sua velocità, e i più inusuali astore (Accipiter gentilis) e poiana (Buteo buteo). Per chi si attarda di nottenon è difficile imbattersi in qualche curioso barbagianni o più raramente nell'allocco e nel gufo reale.
Testo tratto da "Cinquefrondi: gemma di montagna incastonata tra due mari"
Piccola guida turistica, Laruffa editore