La Torre Civica, o Torre dell'Orologio, o Torre Littorio, nei diversi nomi che nel tempo gli sono stati attribuiti, illumina l'antistante Piazza della Repubblica, già Piazza Umberto I°.
Nel 1930 il Podestà del tempo, Comm. Francesco della Scala, diede incarico ad un Ingegnere di Messina, tale Antonino Galatà, di redigere un progetto per la "costruzione della torre dell'orologio". Lo stesso consegnava la prima stesura in data 20 agosto 1930 ed il progetto veniva inviato per l'approvazione all'Ufficio del Genio Civile di Reggio Calabria.
Il genio Civile di Reggio Calabria, servizio terrremoto, restituiva l'incartamento il 18 ottobre 1930 indicando alcune variazioni da apportare, e cioè l'abolizione del tetto e delle colonnine a sostegno dello stesso. Anche l'importo dei lavori, inizialmente previsto in Lire 74.000,00, veniva ridotto a Lire 67.000,00, tutti finanziabili con i fondi delle addizionali della ricostruzione del terremoto del 1908.
In data 16 marzo 1931 il progetto modificato viene reinviato alla Prefettura ed il 30 maggio 1931 viene approvato dal Corpo Reale del Genio Civile, Ufficio Speciale per i servizi tecnici del terremoto (F.to ing. V. Pugliesi).
Segue l'invio al Consiglio Superiore dei LL.PP. che lo approva nella seduta del 27/7/1931 con delibera 1864.
Il 16/1/1932 il Podestà Della Scala approva il progetto definitivo e richiede il finanziamento con delibera n. 2.
Il 22/2/1932 il progetto viene approvato dall'ispettore superiore del Genio Civile.
La conferma del finanziamento avviene in data 21/6/1932 ed il Podestà indice l'appalto con delibera 32 del 27/8/1932. Seguono due pubblicazioni sul F.A.L. (a causa di una piccola irregolarità nella prima).
La gara di appalto viene espletata l'8/10/1932 e rimane aggiudicataria la ditta Comm. Raffaele Misiti da Cinquefrondi, altri partecipanti Giordano Pietro, Giordano Giuseppe, Cosoleto Carmelo.
Si apre però un contenzioso con la ditta aggiudicataria e dopo un consistente scambio di missive tra il Podestà, la ditta ed il Prefetto si addiviene alla cessione dei lavori alla ditta COSOLETO CARMELO DA BAGNARA, la quale in data 18/2/1933 stipula il contratto.
Intanto in paese si commenta il progetto e l'illustre Pasquale Creazzo invia una lettera al Podestà con alcune osservazioni relative all'ubicazione della torre, suggerendone la costruzione non nella piazza ma alla fine del Corso. Segue una riunione indetta dal Podestà e che vede la partecipazione dell'Ing. Galatà, di Creazzo e delle persone più in vista del paese.
In data 24/4/1933 perviene una richiesta da parte del Segretario Federale del Fascio per l'apposizione di due grandi Fasci sulla base della torre e di una campana da utilizzarsi per le manifestazioni.
L' 1/6/1933 i lavori vengono consegnati, termine per la realizzazione otto mesi.
I lavori vengono ultimati il 30/4/1934 (concessa una proroga) e collaudati ad opera dell'Ing. Venza Cav. Vincenzo del Genio Civile di Messina.
L'opera alla fine costa Lire 74.806,36 e lo stato finale è approvato con delibera n. 60 del 28/11/1936 del Podestà Cav. Francesco Pasquale (Della Scala nel frattempo era prematuramente scomparso).
All'ultimazione dei lavori è seguita una seconda perizia di variante nella quale si intendeva procedere al rifacimento della scalinata adiacente alla torre e di accesso alla Chiesa. Tale variante non fu finanziata per assenza di fondi da parte del Genio Civile.
La Torre, da allora, non subisce alcun intervento di manutenzione, a parte l'intervento di rimozione dei due grandi Fasci dalla base, uno dei quali sostituito da una lapide commemorativa della intitolazione della "Piazza della Repubblica".
Nel 1997, a distanza di 63 anni, inizia l'iter burocratico per la ristrutturazione, lo stesso, pur subendo notevolissimi ritardi (aste deserte), rimodulazioni del progetto ed altro, si conclude a maggio del 2003 con la riconsegna alla cittadinanza di uno dei simboli del paese, tornato all'antico splendore.
(fonte Archivio Storico Comunale)