Carlo Creazzo nasce a Cinquefrondi il 6 Novembre del 1873 da Federico Giuseppe, originario di Santa Eufemia d’Aspromonte, e da Giuseppina Grande, nobildonna discendente da una ricca famiglia di Torre Ruggiero.
Primo di quattro figli, tra cui il più noto e stimato Pasquale, poeta vernacolare, pittore e scrittore impegnato, Carlo mostra subito grande passione ed interesse per lo studio della musica nei confronti della quale ha difatti un primo e precoce approccio da autodidatta. Avviato e seguito nello studio dell’armonia dal Maestro polistenese Rodinò Toscano, Carlo prosegue massimamente da solo per quanto riguarda l’analisi del contrappunto e fuga, delle composizioni per banda ed orchestra e nello studio del Canto Gregoriano secondo le indicazioni e le informazioni epistolari avute da Don Domenico Milano, direttore della Scuola di Canto del seminario di Mondovì.
Valentissimo suonatore di organo e pianoforte Carlo mostra anche grande interesse per la conoscenza delle qualità tecniche e per il modo della fabbricazione degli strumenti musicali. Nel 1897 prende forma uno fra gli avvenimenti più importanti della sua vita: a soli 23 anni assume le redini del Corpo Musicale di Cinquefrondi (succede a Raffaele Panetta), una istituzione che seppure già esistente da diverso tempo, troverà solo e grazie al Maestro Carlo Creazzo solido equilibrio e grande successo. Proverbiale il profondo rapporto umano oltre che di disciplina che lega il Creazzo a tutti gli elementi della Banda (circa cinquanta), quei fedeli e riconoscenti allievi dai quali non pretese mai, fra l’altro, alcun compenso materiale. Grandi i successi e confortanti i riscontri, Carlo Creazzo riceve anche il Gran Diploma e la Croce d’oro a Nocera Inferiore per un lavoro musicale condotto proprio su gran banda.
L’esaltante avventura con la banda musicale, non scevra di difficoltà, si conclude dopo circa quarant’anni nel 1937.
Nel frattempo Carlo Creazzo non aveva mai smesso l’instancabile lavoro di compositore di musica sacra e profana e di fine ed attento studioso di classici e italiani e stranieri. Notevole la sua attività di ricerca e di conservazione di rare partiture musicali spesso sottratte alla distruzione nefanda del tempo e all’incuria degli uomini. Raccoglie una grande quantità di materiale, soprattutto di autori locali e di Scuola Napoletana, che procede a catalogare di suo pugno ed a studiare profondamente. Gran parte di questa musica è attualmente conservata presso la Biblioteca Comunale di Cinquefrondi in un fondo storico a lui dedicato.
Tra le sue composizioni ci preme ricordare in particolare “L’inno a San Michele” da molti considerato come l’inno cittadino che Creazzo compose proprio in onore del nostro santo protettore.
Carlo Creazzo muore nella sua casa di Via del Prato in Cinquefrondi il 26 maggio del 1958.